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31.7.2010 Arzua

Oggi ho percorso ben 30km! Siamo arrivati ad Arzua! Il piede mi fa ancora male, ma non mi preoccupa più!

Seduto sul mio letto a castello, penso alla giornata di oggi che è stata davvero piena! Rifletto sul fatto che partendo da Palermo, avevo chiesto al Signore di farmi fare esperienza del suo amore qui a Santiago e lui mi ha esaudito, a tal punto che oggi mi sono commosso più di una volta riuscendo spesso  a trattenere le lacrime a fatica. Sia io che Daniela siamo oggetto di attenzioni, di affetto e di cura continua da parte di questi nostri amici, fratelli, “salesiani”. Ci sentiamo coccolati ed amati. Se si considera che di fatto per loro noi siamo stranieri, perfetti sconosciuti e che soprattutto difficilmente avremo modo di poter ricambiare, le loro premure continue nei nostri confronti hanno quel raro sapore di autenticità e gratuità tipico di un amore vero. Ognuno di loro ci vuol bene a suo modo secondo le loro personalità e secondo le loro capacità. Ci siamo affezionati molto e sarà difficile salutarci una volta arrivati a Santiago.

Artisti di strada ad Arzua

Piazza di Arzua

Durante il cammino, specialmente con le persone che hanno il nostro stesso ritmo, si è creata una sintonia incredibile. Con una signora, catechista di una parrocchia affidata ai salesiani, Olga, si è creata anche una particolare intesa spirituale e di vita: si parla molto e soprattutto si prega con il rosario tutti i giorni. Nessuno di  noi conosce a memoria i misteri così ad ogni decina abbiamo deciso di pregare per una particolare intenzione. E’ un rosario, anche questo, che non ha confini, pregato in italiano e spagnolo, ma soprattutto pregato con fede, fiducia e comunione.

Vivere in un gruppo completamente nuovo e soprattutto senza alcuna “preparazione”, senza cioè alcuna conoscenza pregressa, mi ha fatto entrare in una realtà ecclesiale in maniera immediata. In particolare ciò che traspare è come queste persone, inclusi i ragazzi seppur nella spensieratezza ed incoscienza dei loro 17 anni, incarnino perfettamente il carisma di Don Bosco, carisma che avevo già avuto modo di conoscere da piccolo, ma che mai avevo vissuto così da vicino. Molti pregiudizi tipici dei nostri gruppi ecclesiali sono completamente assenti e questo da loro la capacità di essere accoglienti a 360 gradi, e di questo me ne accorgo non solo con noi, ma anche con tutte le altre persone che incontrano. Adesso intuisco tra l’altro, come molte delle dinamiche che nella mia esperienza di gruppi giovanili appaiono consolidate e sulle quali pochi sarebbero disposti a soprassedere, in realtà possono costituire un vero e proprio fardello. Questo gruppo vive di una spiritualità viva ed incarnata senza molti fronzoli e soprattutto senza molti atteggiamenti puramente esteriori, che spesso caratterizzano i movimenti ed i gruppi. Il loro punto di forza sta nella qualità delle relazioni che costituiscono innanzitutto tra di loro, relazioni sincere, seppur con i problemi tipici che nascono in ogni comunità, che li fanno vivere certamente alla presenza del Signore, alla presenza di un Dio che è amore e che si manifesta proprio nell’amore tra loro. E’ proprio in questa dinamica di amore che di fatto ci hanno inserito, ed è per questo che non posso non aver consapevolezza che il Signore abbia agito direttamente. E’ qualcosa di inspiegabile, sopratutto a chi il cammino lo fa come un esercizio di trekking, ma spero, anzi ne sono sicuro, tutti ne facciano esperienza prima o poi.

Domani si va a Santa Irene!

‘Notte!

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